Kazan', la città del Cremlino
"Kazan' miraggio", "Kazan Fata Morgana", "città incantata": così è apparsa per secoli la città a chi vi giungeva risalendo il maestoso corso del Volga. Ancora più straordinaria appare oggi che alla bianca cerchia di mura intervallate da torri, ai bulbi blu disseminati di stelle, alla torre dall'aspetto di ziqqurat, si sono aggiunti quattro altissimi minareti. L'effetto è intenzionale: con l'immensa moschea, dopo quasi cinque secoli, i tatari hanno riscosso il loro credito all'interno del Cremlino. Il volto della cittadella, dal 2000 patrimonio dell'Unesco, non è stato violentato: sembra piuttosto che, sistemando il tassello che ancora mancava, la capitale del Tatarstan abbia voluto rendere leggibile il mosaico di culture che ne fa un modello di coesistenza tra fedi e etnie diverse. La città si può raggiungere attraverso l'aeroporto di Kazan (sia voli internazionali che nazionali).
Alto sul promontorio, originariamente un'isola estesa 13 ettari, alla confluenza della Kazanka nel Volga, il Cremlino è la principale meta di visita della città; le mura nell'aspetto e nell'andamento attuale risalgono alla ricostruzione del 1552; la cerchia russa ripercorre quella della fortezza d'epoca bulgara-tatara ed era in origine munita di 13 torri, cinque della quali furono abbattute nel XIX secolo. Al Cremlino da ploscad'1 Maja, la piazza dominata dal monumento all'eroe e poeta tartaro Musa Dzalil, morto prigioniero a Berlino nel 1944; era la sede del mercato della città medievale, da sempre vocata ai commerci. Di fronte sorge l'edificio della Gorodskaja Duma, costruito nello stile neoclassico russo tipico del XIX secolo, che ospita gli uffici dell'amministrazione comunale. Si entra nel Cremlino attraverso la torre del Salvatore, porta fortificata che all'interno cela una cappella: qui venne posta l'icona di Ivan il Terribile portò con sé nella sua vittoriosa campagna contro la città. Molto bella è anche la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, dal decorativismo tipicamente barocco, commemora la visita compiuta dallo zar Pietro I il Grande nel 1722.
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